La capsula del tempo
Un paio di converse, un cappello di lana, uno zaino, un brick d’estate alla pesca, l’etichetta di una birra, un pezzo di schiacciata, l’educazione sentimentale, la città vista da Montenero, alcuni tramonti al CCS, il primo ciuccio del Giova, le fedi dei miei genitori, il ricordo della notte lontana nella quale, con Matte, ci siamo persi per ore nelle campagne della Normandia e siamo morti dalle risate mentre ora, probabilmente, moriremmo d’infarto o d’incazzatura, il mare dietro le curve del romito, un vecchio disco in vinile, una moka, la poltrona sulla quale, stretta a Nico, guardavo Lupin, certe serate con le bimbe, il filo di piccole e colorate bandierine di carta comprate per rendere ancora più speciale un compleanno, un etto di prosciutto crudo, un ciuffo di peli di Mario.
Ecco cosa conterrebbe la mia immaginaria capsula del tempo.
E fine della storia.
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