Il mare è femmina
Quasi tutti i giorni fotografo il mare, come se il giorno dopo avessi paura di non trovarlo più.
Eppure a me, il mare, talvolta, fa pure paura.
È che me lo voglio imprimere nella memoria con quei colori lì, con quei movimenti lì, con quella luce lì, che già tre minuti dopo non saranno più gli stessi, come se quello davanti ai tuoi occhi fosse un momento irripetibile, unico, solo tuo.
Mi fermo pure a pensare di com’è, questa storia, che uno spettacolo tanto bello, così mutevole e instabile, ma allo stesso tempo così prepotentemente presente e utile, abbia un nome maschile.
Io dico che si meritava la femminilità.
Porta in sé la quiete di una mamma che ti accarezza i capelli mentre ti dice che tutto andrà bene, che ti bacia la fronte mentre dormi, che costeggia il tuo cammino.
Porta in sé i tumulti dei cuori delle donne, che più volentieri di arrendersi sanguinano e piangono ma continuano a battere, anche per chi non se lo merita, ad libitum.
Porta in sé il nero di nostre certe giornate, quando sembra che nessuno ti ascolti, ti comprenda, ti renda grazie per quello che fai ma ti critica comunque per quello che non fai.
Porta in sé la pesantezza della nostra assidua presenza che troppo chiede, che troppo parla, che troppo ironizza, che troppo sviscera.
Porta in sé la limpidezza dei nostri sentimenti e del nostro bene e l’assidua costanza con la quale ci proviamo, anche quando non c’è più un cazzonulla da provare.
Porta in sé la grandezza dei nostri pensieri, della nostra volontà, del nostro quotidiano che è fatto di così tante cose che ci stanchiamo anche solo a pensarle ma, quando c’è da farle, indietro non ci tiriamo, a costo di girare la minestra mentre con l’altra mano ci stiamo asciugando i capelli, o bevendo una birra, o mandando in culo qualcuno.
Porta in sé l’abbraccio prepotente di chi è sempre disposto ad accogliere, ascoltare, consolare.
Cambia umore, colori e direzioni in un tempo così breve che pare posseduto da una perenne sindrome premestruale, ed è comandato da un ciclo solo suo, come noi.
È così vulnerabile nel suo essere bello che avrà pure un nome al maschile ma io dico che il mare è femmina.
E fine della storia
La mer!
RispondiEliminaMeravigliosa❤️
RispondiEliminaSono Rita 😉😘
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