Carte geografiche perfette
Stamani prima di uscire mi sono affacciata alla camera del Giova per salutarlo con gli occhi.
Era rannicchiato su un fianco.
Ossuto e armonioso allo stesso tempo, col respiro lieve di chi dorme sereno.
I profili dei corpi dei figli sono carte geografiche perfette. Punti cardinali. Stelle polari. Bussole. Clessidre che misurano il tempo e i battiti del cuore.
Su quei corpi ci sono tutte le direzioni che il sentimento può prendere, c’è tutto il calore del sole, tutta la leggiadria del vento, tutto il fragore della pioggia, c’è l’alternarsi delle stagioni, la musica di tutti gli strumenti, ogni profumo che conosciamo, il rossore di mille baci inaspettati e anche di quelli aspettati, la paura dell’imponderabile e delle scelte sbagliate, il cinguettare degli uccellini, l’acqua del mare, la neve dei monti.
Se si volesse provare a vedere se tutto l’amore del mondo entra in una fotografia si potrebbe iniziare da lì.
Clic.
E fine della storia
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