Il prosciugamare

 Oggi è sabato. 

Mi tocca anda’  al mare.

Che poi andare al mare di sabato dovrebbe essere illegale.

Al mare di sabato non ci puoi andare. 


Caldo: il sabato, il caldo, si sente di più.

Gente: gente a fiumi, gente sopra, gente sotto, gente di lato: se non stai attenta metti il tuo vicino di ombrellone nello zaino venendo via, non lo fai solo perché se provi a scuoterlo ti accorgi che non è un asciugamano.

File file al bar, file per tuffarsi in acqua, file alle docce, file per fare la pipì o per quello che devi farci in bagno, file per fare granchi, file per baciare i bagnini, insomma, file ovunque.

Infezioni vaginali garantite se ti siedi a riva, roba seria, che non lo so mica se gynocanasten poi ti basta.

Sudore profuso: sudi tutto, anche quello che hai già sudato dal lunedì al venerdì.

Trovare un parcheggio all’ombra (secondo me anche dopo le 9) una botta di culo che mi pare non capiti almeno da sette stagioni.

Un ombrellone libero dopo le 11 (ma forse anche prima) è raro come un livornese senza scooter e infradito.


Il mare di sabato è una prova di forza, di pazienza e di coraggio. 

Un atto d’amore e di fiducia verso il genere umano.


Non mi chiedete della domenica, perché inizio a ridere ora e smetto la vigilia di Natale.


La domenica il mare lo dovrebbero prosciugare (su Amazon lo venderanno un “prosciugamare”) tenerlo al fresco e riproporcelo il lunedì.


Commenti

Post più popolari