Settembre

Non lo so, a molte persone fa strano che, se poi esce il sole, tu abbia voglia di tuffarti in piscina, o di tornare al mare, anche solo per due ore da lucertola.

Non lo so, a certe persone pare che l’estate finisca col Ferragosto di stocazzo.

Ma lo sapete che l’inverno è lungo?

Non lo so, certe persone, se fuori piove, dentro nevicano, come canta qualcuno che adoro.

Il sole che esce quando spiove è il sole più bello che c’è, perché lo butta nel culo al brutto.

Io sole di settembre, poi, è un sole che scalda senza essere invadente, che ti accarezza senza essere porco, che ti bacia perché ti vuole baciare e non perché il calendario, o il momento, o la convenzione lo impongono.

Settembre, poi, è l’inizio di un anno liturgico diverso per ognuno di noi.

C’è gente  che fa più propositi a settembre che a Capodanno, ma non è il mio caso.

Io non faccio propositi di proposito, perché il proposito presuppone un’aspettativa di secondo grado, quella con te stessa, e io non ho voglia di disattendermi da sola.

Settembre lascia andare il chiasso estivo (fuori e dentro te) e si prepara a nasconderlo sotto le giacche e i cappelli di lana.

Settembre è come il finale di un film, come l’ultimo pezzo di torta, come l’ultimo anno di liceo, come l’ultima canzone di un concerto leggendario.

Settembre ci ridimensiona e, come direbbe G.,“Settembre è un mese di merda per ricominciare”.

E fine della storia

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