Don Pancanti

Ci sono luoghi che sono esattamente come te li ricordi da sempre. 

Luoghi ai quali penso al tempo imperfetto, ma pure al presente e all’infinito.

Luoghi che saranno per sempre miei.

Come il profumo dell’acqua di rose di nonna Mila. 

Come gli occhi attenti e pieni di malinconia di Oscare.

Come la Tina e Flora, sedute sul terrazzo vista chiesa e le bracioline in padella.

Sono i luoghi del cuore.

Comodi come una spalla sulla quale appoggiare la testa, caldi come il rosso delle foglie in autunno, incastrati perfettamente dentro di noi, come i bordi di un puzzle tra quello che siamo stati e quello che siamo adesso.

Essi sono molto di più che una località da cercare su Google Maps, perché ci vai da così tanto tempo che la macchina li raggiunge da sola.

Se il nostro cuore fosse una carta geografica, certi luoghi sarebbero un punto fissato su di essa da sempre.

Un pezzo piccolissimo di mondo, eppure così grande e sconfinato per il bene che c’ho respirato, stagione dopo stagione, per lunghi anni.

Ponteginori è un luogo che è tutto questo, per me e per la mia famiglia, così come le sue chiese in mattoni.

Il prete di quelle chiese, che poi gli edifici sono due ma la chiesa è una, sarebbe forse meglio dire Parrocchia, ma insomma, avete capito, è stato per moltissimi anni Don Pancanti, uno dei pochi preti (forse l’unico) che ho sentito chiamare per cognome, che guidava un Fiorino bianco, Fiorino come il suo nome, o forse una Renault4, bianca comunque, che mi dava dei pizzicotti nelle gote come avessi sempre cinque anni e che ancora c’ho i lividi, un vocione, abitato da guizzi di simpatia sorniona, grandi mani da contadino ma coltivatore di anime, per quello che ogni carisma è portato a fare, immortalato per sempre in un dipinto strabordante di colori appeso alla parete sinistra della “sua” chiesa.

Il prete, come il dottore o il farmacista , figura iconica di una Comunità, di tempi che non torneranno più, con le donne in chiesa e gli uomini fuori ad aspettare.

Fai buon viaggio Don Pancanti, di là troverai  un botto di gente pronta a far festa.

E fine della storia

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