Il Ponte Day
Ieri a Ponteginori, che ormai tutti conoscete bene, visto che ricorre molto spesso nelle mie storie, si è tenuta la presentazione del nuovo “Ponte”, la squadra di calcio del paese che, dopo anni, non so quanti, disputerà il campionato di terza categoria.
In occasione si è giocata una partita tra la nuova squadra e le “vecchie glorie”.
Tra le vecchie glorie ha giocato anche il mi fratello, col solito numero 9, che nel Ponte ha corso, vinto e vissuto anni bellissimi, forse i più belli tra tutti quelli che ha vissuto giocando a calcio, e credetemi, ha giocato una vita, più di trent’anni.
Me lo diceva ieri sera:”Anni meravigliosi, Elena, meravigliosi, e quando li stai vivendo non te ne accorgi nemmeno”.
Una delle cose che piaceva più fare al mi, nostro, babbo, era andare a vedere Nico giocare.
Con mamma, d’inverno, sfidavano il freddo, tutte le domeniche (tutte), e al ritorno bevevano un the bollente, ricordo quelle tazze fumanti come fosse ieri.
Ed era ieri, forse, non ci si allontana mai dalle immagini che ci hanno resi felici.
Sarà che non reggo più nemmeno il semolino e piango con nulla e di nulla, ma ieri vedere Nico con quella maglia, in quel campo, con quel numero, con mamma, i bimbi, in quel paese, mi ha fatto commuovere.
Perché è un “ponte” (vedi, a volte, le parole quanti significanti hanno) che ti riporta a quello che non potrà più essere, a sentire più forte la mancanza verso chi non ci sarà mai più, né su quelli spalti, né seduto a tavola il giorno di Natale, o ai compleanni, o in un cazzo di giorno qualunque.
Ci sono momenti che ti sbattono in faccia la realtà e te resti a guardare e sussurri: “Allora è vero per davvero?!”, anche se lo sai, come sai che la vita, quando segue il ciclo naturale, fa il suo dovere.
È stato davvero molto bello, se non altro per quello che tutto questo è riuscito a smuovere.
Un po’ di tempo fa una persona che mi vuole bene mi ha inoltrato questo messaggio, che ho annotato tra i miei appunti.
“Qualsiasi persona può ingannarti con la parola, con le maniere, con intenzioni camuffate, con la pantomima, il comportamento.
Ma nessuno può ingannarti con l'energia. Quando impari a sentire l' energia della persona di fronte a te, niente più può ingannarti.
Se vuoi conoscere il segreto pensa in termini di energia, frequenza e vibrazione."
[N.T.]
Ecco, l’energia che si sprigiona in certi momenti non può ingannarti e resta con te per sempre.
Nonostante il sorriso che mi ha smosso la scelta del titolo, la botta di protagonismo che sta nelle parole “il Ponte day”, e lo dico con tutto l’amore che posso, nessuno si senta offeso, è stato davvero molto bello, molto molto bello.
A me il calcio mi fa notoriamente cacare, è cosa buona e certa, ma dà, in certe circostanze, uno strano senso di comunità.
Quindi, come avrebbe detto Mario: “Foza Ponte!”
E viva Nico Amadori, indiscusso numero 9, dalla gioventù per sempre.
E fine della storia
Bei pensieri, bei ricordi. Brava Elena
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