Mi garba Rkomi

Avete voglia di fare discorsi. 

Hai voglia di avere un’impanatura di latino, hai voglia di leggere anche l’elenco del telefono, hai voglia di credere che la letteratura anticipi la vita o racconti la vita che vorresti o avresti voluto o che risponda alle domande che altri prima di te si sono fatti.

Ho quasi cinquant’anni e mi garba Rkomi.

Mi garba la sfrontatezza del suo vocabolario, la grazia semplice con la quale riesce a dirti che sei bella, che sei tutto, che sei sua.

(Anche se mira solo a metterti le mani sotto la maglietta, capace).

Spara parole che unite ad altre formano assoluti d’amore.

Non tutti gli assolutismi vengono per nuocere.

Cioè, non le dice a me, tutte quelle cose, ovvio, ma insomma, avete capito.

Non sarà Prévert, ma al muro mi c’appiccicherebbe facile, ecco.

(Abbiamo trasmesso: Diario di una donnaccia al CCS)

E fine della storia


Commenti

  1. Anonimo06 agosto

    Sogni di esse appicciata al muro da rkomi a torso nudo,no via.
    “Percepisco sangue freddo nelle mie vene
    A cento ottantamila giri su una coupé
    Due molotov in fiamme nella corrente
    Ti stringo i fianchi, amore sei te
    L'ultima curva, insuperabile
    Insuperabile
    Insuperabile”

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