In fin dei conti, però, siete creature semplici

Oggi mi do alla filosofia.

Ma non mi ringraziate, è un piacere e un dovere.

Viviamo in un mondo di uomini che ragionano non a  cazzo, che già sarebbe abbastanza, ma col cazzo, e se noi ragioniamo diversamente siamo pesanti e impegnative. 

Il fatto, vero, è che noi ragioniamo mentre facciamo e dimostriamo, mentre voi o fate o ragionate; dimostrare, poi, è un supplemento a pagamento.

D’altronde V’hanno tolto una costola per plasmare noi, vi manca un pezzo, poveri, chissà cosa conteneva quella costola lì, probabilmente tutto quello che noi abbiamo e voi non avete.

In fin dei conti, però, siete creature semplici, come gli uccellini, l’erba di campo, le spighe di grano. 

Vi bastano un pallone, poche e dosate rotture di coglioni sennò non le gestite e c’andate in ansia  e un bel “viva la topa”, ogni spesso.

Poi chiamate noi il sesso debole.

Avete anche del coraggio, chi l’avrebbe detto.

E fine della storia.

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