Buon viaggio papà

 “Buon viaggio papà”.

Ecco, tra tutte le cose che ho letto oggi, questa mi ha fatto commuovere, piangere proprio.

Salutare un genitore è salutare la chioma del tuo albero, ma anche le tue radici.

Li baci, ma vorresti risucchiarli e metterli in un barattolo sottovuoto, per non farli andare via, perché sai che dal giorno dopo esisterà un mondo sul quale loro non cammineranno più, non insegneranno più, non rideranno più: ci sarà un mondo nel quale te esisti, ma senza di loro.

Con un genitore saluti i baci in fronte prima di dormire, le carezze stanche sui capelli, il telefono che squilla per sapere come stai, la frutta sbucciata.

Qualsiasi sia la tua età, o la sua, un genitore è sempre un genitore: il tuo tetto, il tuo ombrello,  la tua borsa dell’acqua calda.

L’unica cosa che vorresti è farli rimanere lì, dove sei te, dove li vorresti, dove sono sempre stati.

Ma nulla è per sempre, quindi sì, fa’ buon viaggio.

E riposa, se puoi.

E fine della storia


Commenti

  1. Anonimo23 agosto

    Bellissimo pensiero, da tempo penso sinceramente che dovresti scrivere e poi per caso mi sono imbattuta nella tua rassegna di pensieri...
    Con simpatia e stima
    Caterina

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