La taglia unica
Quale cazzo di serio problema ha avuto l'inventore della TU, taglia unica?
Come può esserci una taglia unica?
Come può esistere una taglia che va bene più o meno (ma molto spesso meno) a tutti?
E’ come credere che tutti siano simpatici allo stesso modo, sensibili allo stesso modo, teste di cazzo allo stesso modo, buontemponi allo stesso modo, sinceri allo stesso modo, egoisti allo stesso modo, autoreferenziali allo stesso modo, ironici allo stesso modo, permalosi allo stesso modo, passionali allo stesso modo, rompicoglioni allo stesso modo.
ecc ecc ecc
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La taglia unica è l'omologazione per eccellenza.
C'hai le puppe che tendono a tirare su? Pazienza, perderai un po' sulla lunghezza della maglia che intendi comprare, tanto il lungo non va più (chi l'ha deciso, poi?)
Sei bassa? Pazienza, la farai accorciare di quei dieci centimetri che tanto cosa ci stanno a fare, li paghi e poi li tagli, zic.
Sei alta e hai il busto lungo? Vabbè disfai un po' l'orlo e guadagni quei due centimetri che sono utili come i mariti quando tiri fuori l'asse da stiro.
Io quando vedo, tipo, una maglia che mi garba, la guardo come Ben Affleck guarda Jennifer Lopez e se poi scopro che è taglia unica divento triste, tanto, perché già so che non potrà essere mia, come Terence per Candy.
Tragedy.
Insomma, l'inventore della taglia unica forse è un maschio che non prevede più variabili.
Il fatto è che quando cedi e ti inchini alla taglia unica non ti senti esattamente come in quella canzone: "Bella e pronta per la vita che ti aspetta", ma ingabbiata in qualcosa che non va d'accordo con il tuo corpo, che non sarà perfetto ma ha bisogno di perfezione, la tua.
E fine della storia
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