Il giro di giostra

Oggi, lo stesso giorno di alcuni anni fa, una data che non scorderò mai, ho ripercorso la strada del mio giro di giostra con l'amata Micra nera: due testacoda e un atterraggio di testa.

La Micra, accartocciata come le bottiglie quando le butti nel cesto della plastica: i suoi sedili briciolosi, i chilometri percorsi, un pezzo di vita da buttare via.

Io, una gamba piena di tagli e di vetri, color rosso valentino, abbracciata dagli airbag.

Con me, seduto dietro, l’allora infantolino, lui nemmeno un graffio.

Alla fine di tutto lo trovo a testa ingiù, modello pipistrello, con la cintura che lo tiene stretto, senza occhiali e senza ciabatte, negli occhi immagini che spero di non rivedere più, nemmeno in sogno.

Quando penso a che faccia possa avere il vero spavento, la vera paura, rivedo gli occhi del Giova, quel giorno, a testa ingiù, dentro una macchina nera, senza vetri, capovolta in un prato: le ruote che girano a vuoto nell'aria, sotto un sole cocente, mentre una debole voce chiama "Mamma".

Non so quanti minuti siamo rimasti a guardarci, dopo, senza parlare.

Tutto intorno è silenzioso, muto, senza volume, rallentato: il motore si è spento dalla botta e anche i Baustelle hanno smesso di cantare.

D'improvviso, poi, la vita si riaccende e una famiglia di gente perbene, di quelle che pratica la vera gentilezza, ci soccorre, ci fa uscire dalla macchina, chiama l'ambulanza e fa tutto quello che io, da sola, non sarei riuscita a fare.

Qualcuno tra loro consola l'infantolino, spaventato per la mia gamba sinistra coperta di sangue e di vetri.

Non me lo scorderò mai.

Questa strada è nella lista delle mie strade del cuore; è la strada che conduce al paese di origine di entrambi i miei genitori.

Da piccola mi portava a trovare i nonni, tutti, con il babbo che guidava, la mamma seduta al suo fianco e Nico ed io seduti dietro a giocare a chi contava più macchine. 

Adesso, questa stessa strada, porta anche al luogo dove dormono il mio babbo, tutti i miei nonni e gran parte delle persone alle quali ho voluto bene.

Questa strada è l'anello che lega i miei giorni passati ai miei giorni presenti e, spero, ai miei giorni futuri.

Questa strada ci ha voluto bene, all'infantolino e a me. 

Rimane nella lista delle mie strade del cuore.

Nonostante quel giorno.

E fine della storia

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