Se sei femmina è meglio
A volte può sembrare che dica faccia scriva cose che contengono, più o meno velatamente, giudizi verso altro (si intenda per altro il tutto) diverso da me o dalla mia acquisita sensibilità.
Me ne scuso.
Detto questo credo che, spesso, l’uomo invecchi in maniera più borghese rispetto alla donna.
Invecchia, in generale, peggio, e non parlo di fisico, del quale mimportavaunasega a vent’anni, figurati ora, parlo di mentalità.
In generale ho detto.
S’imborghesiscono, si appoltronano, giudicano molto di più di quanto faccia una donna, sono i paladini delle convenzioni. Sono spesso pupazzi o burattini, figli del vorrei ma non posso, sostenitori del quieto vivere, tirano il sasso e nascondono la mano, girano la chiave nella toppa di casa, si chiudono la porta alle spalle e accendono la tv, al resto ci si penserà domani, si nascondono dietro l’immagine che il mondo ha di loro e la imbiancano al bisogno, come si fa con i sepolcri, tengono all’apparenza molto più di noi, benché la società perdoni loro molte più cose che a noi.
Le donne meno.
Le donne che conosco io, meno, la donna che vorrei incontrasse il mi’figliolo, meno, la donna che avrei cresciuto avessi avuto una figlia femmina, meno.
Le donne o sono tante Veneri di Milo, mutile, che cadono nel calderone di Satana e del malvagio mondo perché non hanno un cervello ma solo due puppe e un culo, oppure sono delle poco di buono che la svendono a destra e a sinistra senza un criterio, basta che le regali una caramella, ma anche gratis.
Siamo nel duemilaventidue ma con il retaggio del Millenovecentocinquanta.
Se vai in chiesa non puoi votare comunista, e chi l’ha detto? Se non voti Enrico Letta, sei di destra, e chi l’ha detto? Se hai marito e figli non puoi uscire con le tue amiche così spesso, e chi l’ha detto?
Se hai un uomo ogni sei mesi sei un puttanone, se un uomo cambia donna ogni sei mesi è un ganzo, perché d’altronde l’avranno provocato, l’omo si sa, è fatto di carne.
Se balli ubriaca, no. Se non cucini perché ti fa caa, no. Se scegli la carriera, no. Se scegli solo i figli, no. Se vai al cinema da sola, no. Se a cinquant’anni non sei la stessa dei trenta, no. Se ti lasciano non ti sei saputa tenere un uomo. Ah, perché, gli uomini vanno tenuti? Sono cani? Se lasci, c’ha un altro sicuro, si truccava anche ultimamente, hai visto?
Gli uomini si possono trombare a vicenda in un campo verde se uno di loro fa goal, ma se piangono si sentono deboli. Le donne, invece, hanno capito che se piangono diventano più forti. Le donne hanno più coraggio, che è cresciuto a forza di dover costantemente sgomitare per essere all’altezza dello stesso ruolo, dello stesso stipendio, della stessa considerazione, per non dover più sentir dire, un giorno “La prima donna a…”.
Gli uomini possono stare con una più giovane e sono dei gran cazzi fortunati, una donna invece no, lei lì c’ha il toy boy, un giocattolo praticamente. Se invece sta con uno più vecchio, ovvio, ci sta per i soldi, perché si sa che i soldi comprano la felicità, te lo insegnano a scuola.
Una delle citazioni più belle che ho sentito in questi mesi me l’hanno fatta conoscere i curatori di una mostra alla quale ho lavorato: “Coloro insieme ai quali canti modificano il tuo canto”.
Si chiama anche cambiamento ed è l’unica cosa certa nella vita, insieme al fatto che un giorno, tutti, moriremo.
Giustificare il proprio cambiamento è il primo passo verso l’annullamento del sé ed essere se stessi, invece, è il primo passo verso la felicità, che non viaggia su un treno della notte, come cantava Lucio.
Quindi, tutti coloro con i quali canti, cresci, parli, ragioni, litighi, le città che visiti, i libri che leggi, le esperienze che fai, i dolori e le gioie, ti fanno divenire l’essere umano che sei, che tu sia maschio o femmina.
Se sei femmina è meglio.
E non femminista, ma femminile.
E fine della storia
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