Cosa significa amare
Oggi ho visto una persona, che di media vedo una volta all’anno. È un medico. Non un amico, ma una persona con la quale ho una tenue confidenza. Conosce le mie ansie e ascolta, paziente, le mie 345 domande, di cui 334 inutili.
Ci sono persone, che non importa quante cazzo di volte gli fai la stessa domanda, o gli dici la stessa cosa.
Ti rispondono come fosse la prima volta e ti ascoltano, pure, come fosse la prima volta.
È un dono di pochi.
E allora ho pensato che è un po’ come quando ti trovi di fronte a qualcosa che hai visto milioni di volte, a tutte l’ore del giorno e della notte, ma ogni volta ti toglie il fiato e non concepiresti la tua vita senza quella visione.
Che poi è come quando ami.
Cosa vuol dire amare?
Almeno per me significa non concepire la vita senza quella persona, che poi sono un insieme di persone.
Non concepire, dunque, la vita, senza coloro i quali la tua vita non sarebbe la tua vita.
Scrutare, per ipotesi, il futuro e vederci dentro il minestrone di affetto, carne ed ossa, di coloro che già oggi sono imprescindibili.
La felicità sta tutta nel vedere dentro il tuo futuro chi ti vede nel suo, si chiama reciprocità, e ci rende speciali gli uni per gli altri, vivi grazie agli altri, generosi verso gli altri.
Come l’abbraccio tra la notte e le acque di Livorno.
E fine della storia
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