Cazzo, è solo lunedì

Stamattina, su un viale Carducci rallentato dal traffico, col cielo grigio e un sonno boia, vedo due ragazzi, un ragazzo e una ragazza, fermi, uno accanto all’altra, in sella alle loro bici da passeggio, in una delle tante  strade che si immettono nel viale.

Lei guarda fisso davanti a sé, sembra guardi il vuoto fuori e dentro sé, pare triste, assente, in una bolla solo sua.

Lui la guarda e con una mano le accarezza il braccio, dalla spalla al polso, con una tenerezza che li definisce.

Lei un intero, lui un profilo.

Sembrano un ritratto del Bronzino.

L’incipit di un romanzo.

L’ultima scena di un film.

Un sentimento che non ti abbandona.

Mi sono soffermata per diverso tempo a pensare a quali mondi hanno attraversato insieme.

A quali mondi ha attraversato lei, per avere quegli occhi così tristi stamani.

A quali mondi ha attraversato lui, per arrivare alla tenerezza di quel braccio su di lei.

Forse lei stasera lei avrà gli occhi meno tristi, saranno scesi dalla bici e si saranno sciolti in un abbraccio così stretto da racchiudere tutti i loro mondi.

Cazzo, è solo lunedì.

E fine della storia

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