Hai guardato me

Tanti anni fa, per diverso tempo, ho frequentato, con le mie amiche Cicie, una Comunità francescana a Fiesole.

Un’esperienza bellissima piena di gente bellissima legata a ricordi bellissimi in un luogo bellissimo.

I superlativi sono, per davvero, tutti d’obbligo.

Ante social, ante foto a tutto e tutti, ante un sacco di altre cose per me, alcune felici e altre meno felici.

Ricordo il verde, il silenzio, la musica, la preghiera, le risate, i cerchi in terra, le esperienze condivise.

Mi occupavo al contempo, già da diversi anni, del gruppo teatro di Santa Teresa, la mia parrocchia, e avrei continuato a farlo per molto altro ancora: ogni mercoledì, per oltre vent’anni, siamo stati su un palco, i mei ragazzi ed io.

Un frate che conobbi a Fiesole, Fra’ Federico, aveva scritto un musical, sulla storia di Francesco, si intitolava “Hai guardato me”.

Mi permise di usarlo e lo mettemmo in scena.

Il nostro fu un San Francesco che ballava e cantava con le Reef ai piedi (oggi probabilmente avrebbe le Havaianas).

Francesco va oltre la fede, che forse non è oltrepassabile, avete ragione, e guarda l’uomo.

Francesco ci insegna che ogni bene viene da Dio e ogni creatura, pure.

E allora, il male? 

(Me lo chiedo tutti i giorni. Tutti.)

Francesco ci insegna a dire grazie per ogni cosa, si spoglia dell’apparenza e punta alla sostanza. Rivoluziona il suo tempo, abbandona il futuro scritto per lui da Pietro di Bernardone e apre una strada tutta sua, grida praticando la pace e la mansuetudine, ci insegna la meraviglia di fronte al Creato, ci indica, cioè,  tutto ciò che non è quantificabile in oro o in argento,  ma solo in gioia di vivere, di essere, di amare.

Francesco è l’uomo immagine di Giotto e di Cimabue, ma resta umile e non si arricchisce mai, se non di quello che davvero dovrebbe, ancora oggi, contare.

Francesco non aveva un programma elettorale, eppure ha smosso e ispirato coscienze intere, per secoli, e per questo non appartiene alla storia della Chiesa bensì alla storia dell’Uomo.

La storia di “Hai guardato me, invece, seppur piccola, mi vive dentro come uno dei ricordi più belli, legato ad un pezzo di vita tra i più belli, per me.

Fiesole.

Le Cicie.

Francesco.

Il teatro.

I ragazzi.

La gioia di sapere che non siamo soli e costantemente “guardati”.

E fine della storia.

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