Un cazzonulla, moltiplicato per due

Ho letto che quando si ama, non si ha alcun bisogno di capire che cosa accade all'esterno, perché tutto comincia ad accadere dentro di noi. 

Forse è per quello che gli innamorati se ne fregano del tempo, se c’è il sole oppure piove, se è domenica o martedì, è per quello che si baciano contro i muri, o sui sedili posteriori di una macchina, o al chiaro di luna, o in penombra, dietro a un portone, o davanti a un altare o a una fascia tricolore, o in mezzo alla gente, o in riva al mare, o in fila alla cassa della Coop, se capita.

Perché l’amore, qualunque forma prenda, di qualsiasi forma sia, ti permette di fare una cosa, una sola: spogliarti.

L’amore è nudo.

Ma non in senso fisico, o comunque non solo in quello, o comunque non sempre in quello, ma spogliarti dell’armatura modello Goffredo di Buglione e aprirti a te stesso e su te stesso, e di conseguenza all’altro. 

Perché in fin dei conti, in quei momenti lì, del resto, che te ne fotte?

Un cazzonulla, moltiplicato per due.

L’esterno poi, in tutte le sue forme,  ti costringe a rivestirti.

E fine della storia

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