La notte dei desideri
La notte di San Lorenzo è la notte dei desideri.
Le stelle sono loro stesse dei desideri, il cielo stellato una coperta di infiniti desideri che avvolge i desideri dell’umanità intera, anche i miei.
Il desiderio è letteralmente una condizione senza stelle, un buco buio, senza luce, una condizione nella quale ognuno di noi sospira e spera che si riaccendano le stelle, o almeno quelle che vogliamo noi.
Desiderare non è altro che aspettare che si riaccenda la luce.
Un po’ come quando da piccina, a Ponteginori, vedevo così tante lucciole da commuovermi, e speravo di vederne il doppio la sera dopo.
Commuoversi per ogni piccola cosa che torna a brillare, piccola eppure così piena di magia.
Circondarsi di chi ci fa brillare, accendere, vibrare, rabbrividire lungo la schiena, a chi ci bacia il collo e ci porta a mangiare al mare, aprirsi al vento, al sole, alle stelle, a chi ti lascerebbe l’ultima fetta di torta o l’ultimo morso di panino, a chi ti dedica pensieri e malinconie e risate e pianti e parole e tempo, agli altri, soprattuto a chi sa guardare dentro di te, con la stessa forte speranza con la quale stanotte guarderemo il cielo, aspettando che qualcosa di bello cada, o accada, e lo faccia proprio addosso a noi.
E fine della storia
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