Sennò soffoco

Sono un’ingenua.

Una romantica, nel senso originario del termine, romanzesca, cioè non reale, sono dunque una non reale, un’immaginaria, una folle.

Una che per molto tempo ha sudato parole, sperando che le stesse potessero cambiare le cose.

Parole come preghiere, per far cambiare idea, sottolineare concetti, sottoscrivere pensieri, allontanare il brutto coprendolo con un vestito che mi piace.

Sudo parole, ma non le spreco. Se le uso è perché mi servono tutte. Mi allontanerei da me stessa e dagli altri ne usassi meno o pensassi di sprecarle, come accade a chi combatte quello che in realtà vuole. 

Ho bisogno di qualcosa che sia possibile, anche solo a parole, sennò soffoco. 

E fine della storia 


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