Grazie Cicie mie
E Ieri sera, a sorpresa e con il tradizionale ritardo, ho festeggiato i miei cinquant’anni con le Cicie.
Mi hanno rapito alle 17 e dopo quasi due ore di una strada assurda, scelta per depistarmi al posto della più comoda autostrada, mi sono ritrovata a Montecatini Terme.
Lì per lì ho temuto le terme, che io odio, e loro lo sanno, “ma sai, Elena, a cinquant’anni bisogna abituaSSi”.
Volevo solo un gin tonic e invece ci sta che andasse a finì’ che mi toccasse be’ una tisana drenante che, sinceramente, oioi.
Dopo una pizza enorme, il dolce, le candeline, la possibilità che mi toccasse di canta’ con un tipo scattoso che pensava d’esse Bob Sinclar, ma invece no, mi sono ritrovata a teatro, con un biglietto in mano, in coda per entrare a vedere la Compagnia della Rancia in Grease.
Ho finito i festeggiamenti del mio giubileo col botto, con Sandy oh Sandy, uno dei simboli, in molti che mi leggono lo sapranno, dei miei anni più felici, quelli del mercoledì a teatro.
Ho cinquant’anni, o come dicono le Cicie tra poco cinquantuno, dé!, ma sono una ragazza.
Sandy m’ha insegnato che anche le brave ragazze hanno un’anima rock, che ogni donna, in fondo e per fortuna, ragazze mie, è un po’ zoccola, che gli amori estivi possono durare tutta la vita, che il più figo di tutti si può innamorare anche (e soprattutto) solo di te, che il cambiamento rinnova e avvicina e non distrugge, come spesso siamo propensi a pensare.
Sandy mi ha insegnato che anche i ragazzi hanno un cuore di panna, che temono i giudizi molto più di quanto facciamo noi, che sanno farti innamorare per poi farti in mille pezzetti per mantenere in piedi l’immagine che gli altri hanno di loro (stronzi), che sembrano forti, ma in realtà sono più fragili di una qualsiasi cosa fragile.
Sandy mi ha insegnato che, per davvero, maschi e femmine vengono da due pianeti diversi, inutile illudersi, e se che anche a volte ci sembra vincano loro, i maschi, o che tutto finisca con un pareggio, ci stiamo sbagliando, perché a vincere, care mie, siamo sempre noi.
Loro si ritirano sempre a metà gara o quando il gioco si fa duro perché, come dice Meryl in un film culto: “Gli uomini se ne vanno quando il loro coraggio viene messo alla prova. Di noi, quello che viene messo alla prova è la pazienza, il saper vivere senza di loro”.
Grazie Cicie mie ❤️
E fine della storia
Commenti
Posta un commento
Se volete lasciare il vostro nome quando commentate sarei contenta, altrimenti non so chi siete.