Se non puoi essere il poeta, sii la poesia

Ieri mi hanno regalato un quaderno per appunti che sulla coperta riporta la scritta: “ If you cannot be a poet, be the poem”, se non può essere il poeta, sii la poesia.

In fondo, se ci pensiamo bene, la poesia va oltre la versificazione, o come si dice, la costruzione dei versi, delle rime, delle figure retoriche, oltre la parola costruita e letta, che pure conta, perché ci inonda di immagini, di parole vecchie e nuove che quasi suonano unendosi e staccandosi in un modo magico, immagini che ci fanno sognare, sospirare e scoprire “mondi” nuovi e nuovi modi per descriverli. 

Molte volte la poesia non va scritta e letta ma va vista.

Il primo sorriso della mattina, il bacio su una ferita, la schiena di una donna e la curva delle sue spalle sotto la luna di luglio, le nuche dei bambini, l’incavo perfetto del collo di un uomo che ti piace, la risata degli amici, la gentilezza, le botte di allegria, il volo di una farfalla, i capelli mossi dal vento.

In fin dei conti siamo tutti portatori sani di endecasillabi sdruccioli.

E fine della storia


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