Le cose belle
È giovedì.
Ieri era mercoledì un giorno feriale e io sono uscita e ho pure bevuto una delle mie birre preferite, la St. Benoit rossa, che se non l’avete mai bevuta siete brutti, soli e tristi. E anche un po’ sciocchi.
È giovedì.
Stamani ero affacciata all’ufficio di una “quasi” collega mentre con lei in stanza c’era un’altra quasi collega. Una fa all’altra: “Com’è bellina, Elena?!”, “Molto bellina, in tutti i sensi”.
Domani è venerdì e le Cicie mi rapiscono per il mio compleanno a sorpresa, come vera tradizione Cicie vuole.
È giovedì.
Una cosa bella ieri, una cosa bella stamani, una cosa bella domani.
Le cose belle esistono.
A volte le vedi, come il mare che imbratta il Romito, e le mie giornate, come una macchia di speranza, o come un bicchiere pieno di birra il mercoledì sera, o lo sbattimento delle tue amiche per dirti che sei speciale, così come sei, anche se te ti senti una brutta persona, due giorni su tre, con dei capelli di merda, oltretutto.
Ma le cose belle possono essere, pure, come il vento a primavera, che anche se non lo vedi produce degli effetti sul nostro corpo che cambia e si spoglia.
Le cose belle, in fondo, sono il motivo per il quale, ogni giorno, decidiamo di respirare sopra la follia di questo mondo.
E, alle cose brutte, tutti in coro, al mio tre…
UNO DUE TRE
Il budello di vostra madre! (Il mi’ fratello aggiungerebbe altro, per rimarcare il concetto, ma scelgo di rimanere educata).
E fine della storia
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