Ho cinquant’anni

Ho una gonna rosa fucsia, che è la mia preferita, lunga fino ai piedi in vaporoso tulle.

Certi giorni mi sento come lei: colorata, bella e svolazzante, pronta per la vita che verrà.

Certi altri, invece, sono malconcia, scolorita e piena di buchi, come le mie vecchie converse nere, pronta per un cazzonulla.

Sto per arrendermi ad un anno in più e, come ogni anno, mi domando se sono arrivata all’età giusta per voler restare quella che sono diventata.

Ma è una domanda cretina, perché gli anni passano e non è vero un doppio niente  che si rimane gli stessi, anche se vorremmo.

Gli anni passano e ti lasciano addosso segni pesanti, come fa, dopo le venti, sulla spiaggia, il trattore dei bagnini al CCS dal 1938.

E pazienza.

Sono fatta di momenti che, come le fotografie, sono o brutti da scartare o belli da incorniciare.

Sono fatta di decisioni che si sono rivelate o epicamente giuste o epicamente sbagliate, cazzi miei.

Sono fatta di tutte le persone che ho incontrato, conosciuto, amato o non calcolato.

Sono fatta della bellezza che vedono in me le mie amiche, quando io mi vedo solo brutta, gonfia e sui 120 chilogrammi, arrotondati per difetto.

Sono fatta dei dolori che ho provato per mettere al mondo il più grande amore della mia vita e della gioia che provo a camminargli accanto.

Sono fatta del ricordo dei miei nonni.

Sono fatta delle domeniche a Ponteginori e dell’acqua celeste della sua piscina, nei giorni d’estate.

Sono fatta delle battaglie perse con la mi’ mamma.

Sono fatta dell’ombra dei pini dell’Aniene, dei pomeriggi pigri trascorsi con Nico, appiccicati stretti sulla stessa poltrona, a guardare Lupin.

Sono fatta della malinconia che avevano gli occhi del mio babbo. 

Sono fatta del mare e delle pinete della mia infanzia. 

Sono fatta di tutte le parole che ho letto nei libri che, avete voglia di di’, ti fanno sia vivere più vite che vivere meglio la tua.

Sono fatta di giornalieri crepuscoli, che ogni tanto si aprono alla speranza.

Sono fatta di incognite, racchiuse in tante parentesi quadre con puntolini dentro la mia testa, che prima o poi, chissà, verranno riempite.

Sono fatta di dubbi e di domande.

E di parecchia paura.

Sono fatta dell’amore che ho ricevuto e provato a ricambiare.

E fine della storia

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