Un gran bel regalo
TredicembreMMXXII.
In tanti sapete che, con l’aiuto di due anime buone e belle e pazienti, che mi hanno accompagnato, traghettato, aiutato, telecomandato, sopportato e supportato, ascoltato, è nato il mio blog.
Ho già detto, credo, che mio caso, scrivere, equivale a pensare, da sempre, da quando, alle Ernesto Solvay, in quella bella scuola a mattoni, la maestra Daiana ci assegnava il cosiddetto “pensierino”, ed io scrivevo scrivevo scrivevo, china su quel banco, con quelle trecce del cazzo che mi tiravano in testa e che la mi mamma si ostinava a farmi, tutte le mattine.
Scrivere, per me, è elaborare tutto ciò che mi frulla in testa, senza un ordine preciso e, a volte, con una fretta che spaventa anche me, io scrivo per far conoscere le cose a me stessa, per dirMi quelle cose, per riportarle alla luce dal fondale nel quale sono finite.
Ma torniamo all’inizio, dicevo del mio blog.
Ecco, una di queste due persone, nonostante quattro figlioli maschi, una moglie, un cane, un lavoro, ha il tempo di leggermi, costantemente, e ha la forza di correggermi i refusi, pure, costantemente, puntuale come le mestruazioni (per chi ha le mestruazioni regolari, ovvio); ieri, ad esempio, si è accorto di un acca che non avevo messo, tempo fa, invece, che avevo chiamato Claudio, Carlo Verdone, e altro ancora.
Mi ha mandato uno screenshot per farmi vedere che ha l’App del blog sulla Home del telefono, vicino a quelle di Dazn, del Meteo.it e del Fantacalcio: sono morta, se non è “amore” questo, dimmelo tu cos’è (essere vicina a Dazn, poi, è come una vittoria in trasferta).
Ho sempre avuto remore sul blog, perché mi sembrava un atto di autoreferenzialità inutile e superfluo, tanto comunque già scrivevo.
Invece mi aiuta a scrivere come se tenessi un diario, lo sento privato e mio, nonostante sia più pubblico di un Consiglio comunale aperto alla cittadinanza, come quando scrivevo a Nicola Berti, quando era era ancora figo, o come quando svolgevo i pensierini per la maestra Daiana, o scrivevo le lettere ai miei genitori, dalla colonia di Gavinana, o appunto pensieri su post it che poi non mi ricordo mai dove cazzo li metto.
Chi mi ha convinto e me lo ha confezionato, mi ha fatto un gran bel regalo, anche se non era dicembre.
Le persone che ti stanno accanto, e a volte insistono, ognuna a suo modo, sono un gran bel regalo, il più bello che c’è.
Mancano ventidue giorni a Natale.
⭐️
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