Come il gozzo del CCS
Dovrei imparare dai fiumi a andare, scorrere, fluire. Imparare a lasciar andare, fare come i canali di questa città, che amo così tanto e che sento così mia; camminare accanto ai miei giorni, ai pensieri, alle mie domande, e alle mie idee che producono, come in molti, infiniti modi di vedere una cosa,
Invece sono stagnante come il gozzo del CCS, che nasconde maschere, boccagli e ammennicoli vari che quando cazzo pare a loro riaffiorano o anche no.
È che a volte l’accettazione si confonde bene bene con la rassegnazione che, diciamocelo, sembra uguale ma no lo è.
E fine della storia.
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