Abitare nella possibilità
A me mi garbano le linee morbide, un po’ in tutte le faccende, nelle persone sopratutto.
Nei vestiti, pure, preferisco le linee che sottolineano le ampiezze; gli skinny, gli attillati, i body, le cose ciucciate addosso le lascio a quell’altre.
Mi garbano le linee che danno l’idea di potersi allargare, accompagnando il tuo umore, accarezzandolo.
Quelle linee che danno l’idea di non potersi rompere mai.
Quelle che, se tu ne tieni un capo, dall’altra parte del mondo e del cuore, c’è chi tiene l’altro.
L’unica linea non morbida, ma dritta, netta, chirurgica e precisa che cattura la mia attenzione (ed ha la mia benevola accettazione) è la linea dell’orizzonte, sulla quale, la mattina, sul Romito, appena torna il sereno, si stagliano nitidi i profili delle isole.
Non lo so, mi sembra incarni davvero l’abitare nella possibilità.
Mancano venti giorni a Natale.
⭐️
Commenti
Posta un commento
Se volete lasciare il vostro nome quando commentate sarei contenta, altrimenti non so chi siete.