Non riesco a mettere un punto

Voglio continuare a commuovermi.

E non per gli ormoni che ciclicamente si impossessano del mio corpo.

Voglio continuare a commuovermi e restare quella che sono, pur piena di cose che non vanno e quando vanno, vanno fuori luogo, talvolta.

Voglio che gli occhi mi si bagnino ancora: al ricordo di chi ho amato, per alcuni versi che ha scritto Bianconi, per quando Brunori canta “Vorrei”, o per quando, dalla camera, sento Giovanni suonare la chitarra, o per quando, ancora, lo sento dire alla su’ nonna che le vuole bene, per le poesie Wisława Szymborska e per certe carezze che non torneranno più. 

Non riesco a lasciar andare. Non riesco a recidere. 

Non riesco a mettere un punto.

Un punto che giorno dopo giorno diventerebbe grosso come un cartello segnaletico di divieto d’accesso: vietato l’ingresso a tutto ciò che mi emoziona, trasformandomi in una persona che non riconoscerei. 

Mancano 23 giorni a Natale.

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