La pippa sull’alimentazione non me la meritavo

Mi presento in una farmacia e chiedo degli integratori.


Multivitaminici, multienergizzanti, multimiracolosi.

Ma anche anti stanchezza, anti insonnia, anti ciclisti sul Romito, anti rotture di coglioni, anti rughe, anti pelle spenta e anti macchie.

Condisco il tutto lamentando una vita di stenti e di fatiche, raminga e disperata.


Quanti anni ha?

(Ma i cazzitua no?)

Quarantanove.

Si irrita anche facilmente?

Diciamo che a vent’anni, forse, ero più accomodante.

Lo immaginavo.

(Boia, di bene in meglio)


Ma non si poteva immaginare, che ne so, la su’ dirimpettaia nuda, depilata e leopardata, le polpette per cena, l’Italia che vince i mondiali in Qatar?


No, lui immagina, deducendo, che una, cioè io, a quarantanove anni, si irriti facilmente.


Che poi è andata a finì’ che aveva anche ragione, perché, a cena, sulla ramanzina del mi’ marito che “Sai, Elena, anche l’alimentazione conta, alla nostra età”, avrei fatto un fagotto con la tovaglia, arrotolandocelo dentro. 


La pippa sull’alimentazione non me la meritavo, non mentre mi scrocchia in bocca un cespuglio di insalata iceberg che tutte le volte mi domando perché la coltivino, perché la vendano e, soprattuto, perché cazzo la compro.


E fine della storia


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