Cieli smarginati di speranza


Ieri sera ero a una festa a Livorno, un diciottesimo, sotto un cielo stellato e “smarginato di speranza”, di fronte a un mare che più bello non ce n‘è.

Ho visto questa scritta alla parete. 

E mi sono chiesta dove ce la concediamo, la pace.

In una serata estiva.

In mezzo a risate chiassose.

In una bocca.

Pelle su pelle.

Davanti a una birra.

Tra le pagine di un libro.

Seduti di fronte al mare, sapendo che al di là dell’orizzonte c’è qualcuno che, come noi, spera vive e sogna. 

Balla scalzo, fa l’amore, piange per qualcuno o ride con qualcuno.

A volte la pace è nell’arrendersi alla consapevolezza che, no, non siamo soli.

Mettere in circolo aria e andare avanti.

E fine della storia


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