Wow
Oggi ho fatto il chilo sul divano e ho guardato uno di quei film improbabili sul Natale, nei quali tutti sono vestiti di rosso, o con dei vestitini di velo vedo/non vedo e, ingenuamente, credono di ripararsi con dei cappottini di cencio tutti spalancati sul davanti, ma con una decisiva ciarpina (come diceva la mi’ zia Flora) scozzese, o comunque a quadri, mentre fuori infuria la bufera e la neve t’arriva ai ginocchi, ma mai che poi facessero uno starnuto.
Boh.
In casa, poi, sfornano biscotti su biscotti, una quantità di biscotti che io non mangio nemmeno in un anno e il bello è che non ti c’hanno nemmeno un mestolo sporco in giro per la cucina, sarà un miracolo di Natale anche quello, come non patire freddo con i cappotti di cencio.
Nonostante i panetti di burro, però, a un certo punto, lui dice sempre a lei: “WOW, sei bellissima” e lei di rimando: “Anche tu non sei niente male”. Madonna mia che novità. Anzi, WOW che novità!
Pensare che Gino Paoli scrisse per la Vanoni “Senza fine”.
Invece qui, se proprio sono tempi di abbondanza poetica, o di un virus emotivo passeggero, o di una semplice botta di culo, che a volte capita perlamordidio, ci regalano chat di whatsapp, che la maggior parte delle volte sono state copiate e incollate: se va bene da Google, se va meno bene dalla chat con un’altra.
Perché in fin dei conti siamo tutti lo WOW di qualcuno.
Poi passa.
E fine della storia.
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