Come noi non c’è nessuno
Quello delle 14.15 è l’autobus delle scuole.
Cuffie nelle orecchie, zaini pesanti come i sassi, risate incontrollate, strilli e telefoni in mano.
Sinceramente, boia, dopo il lavoro una fatica non richiesta (e inutile).
Ma oggi, nella fila accanto alla mia, c’è una ragazzina con un montgomery di pelliccia e un caschetto nero, che mangia una schiacciatina alla Nutella che le invidio come ho mai invidiato nessuno al mondo, se escludo quelli che sono riusciti a leggere “Gente di Dublino”, e che si è illuminata in viso quando, allo Scoglio della Regina, è salito un ragazzino tutto felpa e Air Force che stava mangiato una pizza rotonda.
Lui resta in piedi e si sorridono per alcuni minuti; dopodiché, appena lei finisce la schiacciatina con la Nutella, le si avvicina e poi le avvicina la pizza alla bocca che lei addenta, un morso profondo e perfetto, come le emozioni a quell’età, il morso del “come noi non c’è nessuno”.
L’amore, cari miei. ha tante forme e tante fasi e tante età e tanti gesti e tante paure e tante gioie e tanti sorrisi e tanti sguardi umidi e tanti gusti.
Quello di oggi sa di pizza e di nutella.
Se sapeva d’agnello era parecchio peggio.
E fine della storia.
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