La bellezza del Villaggio Aniene

La bellezza del Villaggio Aniene per me.

Un’impronta sul cuore.

Una corsa verso il mare.

Una casa d’agugli come tanti spilli d’oro.

Una pennellata di bianco, come la fruit che teneva addosso Mario per vangare l’orto o come un vestito di sangallo fiore all’occhiello della bellezza giovane della Giovanna.

Una macchia di verde, un abbraccio di pini, una canzone di uccellini, un succo di albicocche o nespole o susine.

Una risata che diventa sospiro, il primo amore, una maglietta di Candy Candy che non mi toglievo mai.

Le biciclette sempre nell’orto, un campanello che suonava a tutte le ore, ginocchia sbucciate.

Le righe verdi sull’asfalto per disegnare un campo da tennis, la 128 davanti casa, vialini, ghiaino, profumo di pitosforo.

Eravamo bambini e credevamo che i confini del mondo abitato fossero le pinete dell’Aniene, un paese dentro il paese, nel quale c’era tutto quello che ci serviva, anche una chiesina per pregare.

Io credo di essere rimasta quella bimba lì, quella che leggeva libri alla finestra vista pineta di camera sua, mi sono solo cresciute le puppe e allungate le gambe, ma gli occhi sono restati gli stessi.

Come ha scritto qualcuno: “Voglio ritornare bambino, giocare con mio padre a nascondino”.

E fine della storia

Commenti

  1. Anonimo05 giugno

    A me nonostante non mi siano nemmeno cresciute le puppe, mi sento ancora quella bimba lì col naso che annusa i pitosfori ,che corre nel campino, che gioca a nascondino la sera dopo cena e che ogni volta che passa di lì sente tantissima nostalgia!

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    1. Anonimo05 giugno

      Chi sei?! ❤️❤️❤️

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