Una rotonda sul mare

 All’inizio del lungomare di Caletta c’è una sorta di rotonda di cemento, come quella della canzone, nella quale lui vede gli amici ballare “ma tu non sei qui con me”.

Su quella rotonda due ragazzi si baciano contro sole, un bacio vero, cioè tutti i baci sono veri, ma alcuni sino più veri di altri,  di quelli che ci sta la camicia si sbottoni, o la maglietta si sfili, mentre da una cassa appoggiata sui loro zaini esce una canzone di Tiziano Ferro.

Lei si stacca da lui e con un movimento, a metà tra un passo di danza e un saltello, si allontana dandogli le spalle.

Lui prende una macchina fotografica, che sta lì accanto alla cassa e inizia a fotografarla di spalle, le stesse spalle che altre volte avrà baciato, mentre lei duetta con Tiziano rivolta al mare, ridendo, e il sole del tramonto è a sigillo del loro amore.

Io sono quasi in curva, e non vedrò l’epilogo, ma sono stra sicura  che penseranno a questo giorno, tra i tanti, quando “Ma ora addio va bene, amore mio, non sei di nessun’altro e di nessuna io”.

(Una delle frasi più belle e meglio formulate degli ultimi cinquant’anni)

Ora vado in bagno a vomitare cuori e zucchero filato.

Poi una cena leggera.

E fine della storia

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