Ti amo

Stamattina, su viale Carducci, pensavo se è perdavvero vero che negli addii ci si innamora di più, o finalmente, finalmente ci si innamora, intendo.

In realtà ci pensavo non perché c’ho la botta, ma perché ho visto il manifesto dell’imminente concerto in città di Claudio Baglioni (e anche perché c’ho la botta, ovvio).

Chissà se quando canta “Mille giorni di te e di me” lo pensa in tutta sincerità che “in quell’addio mi innamorerò di te”.

Forse ci sono dei “ti amo” tra le lacrime più veri di quelli che si dicono soprappensiero, sbadatamente, sicuramente più veri di quelli che vengono detti troppo presto, senza che il cuore lo abbia capito che quello è proprio amore.

Chissà se esiste un “ti amo” più bello di quelli che hai già detto o di quelli che dirai, se mai li dirai. Io credo che ce ne siano alcuni inarrivabili insostituibili imparagonabili incopiabili e cioè irripetibili, non replicabili, che non ce ne sarà mai uno uguale a quello lì, a quel “ti amo” lì, quello che sarà sempre declinato al tempo presente, mai uguale alla volta in cui lo hai detto, con la voce con il quale l’hai detto, con quegli occhi lì, con la speranza, la verità, la gioia, il cuore pieno di possibilità che avevi mentre lo dicevi, 

Un unicum.

In fin dei conti, dichiararsi amore, qualsiasi sia il momento nel quale questa promessa viene fatta, significa solo sperare di stare insieme, sdraiati a guardare il cielo, dubitando che le stelle siano fuoco, mano nella mano.

Tanto per iniziare.

E fine della storia.



Commenti

  1. Per me … la più bella che tu abbia scritto. Grazie per i sogni che mi regali

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    1. Ma grazie! Purtroppo non vedo chi sei. È il limite del blog. Per questo dovreste firmarvi. Ancora grazie.

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  2. Anonimo26 giugno


    Vorrei avere la capacità di lasciar andare le parole come fai tu. S.

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