Inizi a essere pesante, te lo dico
Giuseppe, caro.
Dove abito io, tra l’altro un luogo nel quale non ti sei nemmeno degnato di mettere una scarpa,
le civette dei giornali, come credo in tutta Italia, si danno un gran da fare per il titolo de “la civetta più originale di fine anno”.
U N A NOIA MORTALE.
Capodanno, tutte le regole: veglione e coprifuoco.
La mi nonna Tina diceva: “sei stata a veglia tutta la notte”, quindi immagino che, “veglione”, sia l’ingigantimento di “veglia, e già per questo scala veloce la classifica delle parole che mi stanno sulle palle, come “ciaone”, per dire.
Ti interessava?
Immagino di no, ma fra che c’ero te l’ho detto, tanto siamo a dirsi tutto.
Comunque, dicevo, Capodanno, tutte le regole: veglione e coprifuoco.
La prima regola, mi pare, e pure l’unica, mi pare, è quella che non si può fare un cazzonulla, non si può vedere un cazzo di nessuno, non si può, credo, nemmeno essere felici, ma devo leggere meglio.
Giuseppe caro, inizi ad essere pesante, te lo dico.
Arranchi in frasi nelle quali non credi più nemmeno te.
È stato un anno difficile per tutti, per te anche, ma bisogna tu capisca che qui la situazione è di un colore che oscilla tra il grigio chiaro e il nero parecchio scuro.
Io per sicurezza le mutande rosse me le sono comprate, con lo scopo di dare un tocco colorato a questa merda che abbiamo intorno, noi, ma anche te.
E te lo voglio di’, oggi ho pure un maglione verde speranza, che mi illumina tutta, come mi ha detto la ragazza che me l’ha venduto, e ci voglio crede’, d’esse’ illuminata, di quella luce che, mi dispiace dirtelo, anche te hai contribuito a spengere in molti di noi.
Buon anno, Giuseppe caro, in cima alla tua lista dei propositi per il 2021 segna: ripigliaMMi.
(Io, fossi in te, smetterei pure di tingermi i capelli)
Ma prima di ripigliaTTi, hai da fare ripigliare un Paese.
Do you know?
E.
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