La sostanza, quella conta
Giuseppe, caro.
Parlerei seriamente del Natale.
Oggi t’ho sentito dire che bisogna aspettarsi un Natale più sobrio.
Certo, lo sostengo da anni: la sostanza, quella conta.
Ma dico, se non posso stare con la famiglia o fare il tour degli amici, la sostanza, esattamente, dove sta?
Comunque.
Io m’avvantaggio e mangio ricciarelli da qualche giorno, non gli so resistere, come a te.
Giuseppe, caro, te sei il mio ricciarello.
Poi non lo so, quest’anno pensavo ad una festa in grande.
Te, io e tutto il Comitato tecnico scientifico.
E poi le nostre famiglie, i nostri amici, pensavo di dirlo anche a Babbo Natale, gli andasse di fermarsi, che fa colore.
Dai, Giuseppe, smollaci, che facciamo la festa del secolo.
Mi compro un tubino nero e un filo di perle, so che ci tieni, per le scarpe ci penso, ma c’ho un paio di Converse rosse che fanno tanto Natale.
Al menù ci pensiamo i primi di dicembre.
Per intanto sappi che te sei il mio crostino ai fegatini, il mio tortellino in brodo, la mia lasagna in forno.
Ancora tua,
E.
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