Infatti c’hai la fiammata

Stasera verso le venti, minuto più minuto meno, sulla SS 68, per gli amici la Salaiola, guardavo il cielo e pensavo a quanto già siano scorciate le giornate. 

Quando le giornate scorciano ti sembra che qualcosa ti sfugga di mano, si allontani, diventi meno raggiungibile, sparisca pian piano dai tuoi occhi.

Qualcosa di così lucente, caldo e pieno di possibilità come l’estate, giorno dopo giorno fa un piccolo passo indietro. 

Un po’ come fanno le persone, che si allontanano, lentamente, dalle parole che hanno pronunciato, dalle promesse che hanno fatto, dal tempo che avete trascorso insieme, da quello che hanno detto di essere e non sono più, o forse non sono mai stati. 

Forse è per quello che la fine di un’estate mette addosso una malinconia strascicata e persistente che farla andare via non è così facile; una malinconia sgualcita, come una camicia di lino tirata nella borsa e come il tuo cuore, che sa che ogni estate è una possibilità, che non tornerà, uguale, mai. 

Pur non lavorando nei campi come gli antichi romani, domani festeggiamo, in costume ed infradito, il Natale dell’estate, il giorno di Ferragosto.

La festa dell’estate quando già l’estate è quasi un ricordo.

Chissà perché perché festeggiamo quando le giornate si accorciano e non quando, invece, si allungano.

Forse perché vogliamo dimostrare che “trovare l’alba dentro l’imbrunire” è difficile, ma non impossibile.

Vedere l’alba è una scelta. 

Negli occhi del mio babbo, l’ultima volta che li ho visti.

Nella mia mamma, che invecchia di lunedì in lunedì e fa invecchiare anche me.

Nel sorriso delle mie amiche, anche se non le vedo mai. 

Nell’acqua di una piscina. 

Nel gozzo del CCS dal 1938.

In un bagno in notturna, con solo le stelle da testimoni.

Nella gentilezza.

Nella disobbedienza.

Nell’immensità che ti fa girare la testa.

In chi è come una vertigine, per te.

In chi fa il primo passo.

In chi chiede scusa e riapre la porta. 

In chi mantiene quello che promette.

Nei brandelli di cuore che ancora non si arrendono all’evidenza.

Nel suono di una risata che sarà, per sempre, tua.

Nei numerosi ipogei personali, che ci scorrono nel corpo e nel cuore, conserviamo pezzi di estate e di luce, secchiate di sole, parole che ci hanno abbronzato e per le quali il fattore di protezione non esiste. 

Infatti c’hai la fiammata.

Buon Ferragosto a tutti.

E fine della storia.




 


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