Come le spinacine, ma senza verde

Le menzioni d’onore a metà di questa settimana sono due.

La prima a tre soggetti, uni e trini, che ho visto oggi passeggiare come immagino si passeggi in un giardino all’inglese all’ora del tramonto.

Peccato, però, fossero le quattordici e quarantatré e sul Romito pareva d’esse in Giamaica. 

Ma che gli fa, loro hanno deciso di  passeggiare in fila per tre col resto di stocazzo, tra le macchine parcheggiate e la carreggiata, parandosi dal sole con un ombrellone da spiaggia formato famiglia color arancione anas.

No, ma non date noia, continuate pure, anzi, chiamate altri amici, fate un arcobaleno di colori con gli ombrelloni.

La seconda menzione la do a due tipe che ho visto ieri alla coop sei tu: canottiera  pantaloncini e infradito.

Fino a qui tutto normale, certo,  se non fosse per le loro gambe, completamente ricoperte di sabbia. 

Impanate davanti e dietro, piedi compresi: tipo le spinacine, ma senza verde.

In coop.

Perché scuotersi la sabbia è faticoso, fuori moda, sorpassato, anacronistico, e obsoleto, nonché, ovvio, troppo educato. 

Meglio essere rivoluzionarie e spargere granelli di sabbia tra le mele e le banane, sperando che i kiwi non se la prendano a male. 

E fine della storia.

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