Le Cicie

I compleanni in ritardo e a sorpresa delle Cicie.

Tutto si radica, o si attacca stretto, alle pareti di qualche parte interna e buia del mio corpo, come il muschio fa con le rocce, le cozze con lo scoglio e le rotture di coglioni con la vita. 

Tutto, in me, fa fatica a allontanarsi, a staccarsi, a scollarsi, poiché io trattengo, lascio andare contro voglia e mai del tutto.

Le Cicie fanno parte delle mie radici, di Santa Teresa, delle omelie di Raffaello, che ha seminato e fatto germogliare, anche fosse solo il nostro bene, del teatro, di Fiesole e San Francesco. Sono nell’acqua della piscina di Ponteginori, attorcigliate ai tubi di gomma piuma che usiamo per galleggiare chiacchierando e sono nel bene costante che mi dimostrano nei confronti della mia mamma. 

Punti di luce sulla mia strada, anche quando non è Natale, come il desiderio soffiato su una candelina, in un luogo magico, affacciato sull’acqua e sui boschi.

E fine della storia.


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