O è una cazzata?
Un po’ prima del Natale dell’estate, il Ferragosto, Giova ha perso, in un punto imprecisato del CCS, il suo portafoglio bianco e nero Vans.
Dopo qualche giorno, mille domande ai bagnini, esercitati i precetti del Ferragosto, braciata e gavettoni inclusi, è stata fatta denuncia ai Carabinieri.
Documenti nuovi in arrivo, compresa la tessera del CCS, che se sei una persona seria ce la devi avere.
Detto questo.
L’altro ieri mi suona il telefono e non era qualcuno che mi comunicava l’eredità dello zio d’America, anche perché io, gli zii, ce li ho tutti a Ponteginori, un po’ nelle case e un po’ al cimitero.
Comunque.
Era la segreteria del CCS che mi comunicava il ritrovamento dei documenti del Giova, senza portafoglio, il cui destino è essere tagliati tanto finemente da diventare i capelli d’angelo che garbavano tanto alla mi’ mamma sull’albero di Natale, così tanto che ce li buttava a sentimento, a ciuffate proprio.
E allora ho pensato a quanto sarebbe bello se, sotto quella sabbia, i bagnini, rimettendo in ordine tutto dopo i mille chiassi estivi, potessero ritrovare il mio babbo, secco di sale che si asciuga al sole leggendo la Gazzetta dello Sport; o la mia mamma, com’era, con il suo bianco vestito di sangallo che annunciava l’arrivo dell’estate insieme al suo sorriso, dello stesso bianco acceso; o Nico e me bimbetti, sul moscerino di legno, con delle schegge roba da tetano; o Giova con quel costumino a righe bianche e blu, che mangiava la sabbia a manate, come io mangio le noccioline all’aperitivo; o Luca, che si infila il marsupio a tracolla e va verso il bar; o gli amori che non abbiamo avuto il coraggio di vivere, o ancora peggio quelli che non abbiamo avuto il coraggio di chiamare “amore”; le parole che abbiamo nascosto bene bene, insieme ai noccioli delle pesche, per paura di dirle; o quelle che, invece, di troppo abbiamo detto e poi sotterrato per dimenticarle; le occasioni perse; gli attimi che pensavamo essere eterni, infiniti come le stelle del cielo, e invece no.
Che poi, se ci pensiamo bene, perdere, così come sbagliare, errare, smarrire la via, vagare, ci permette di scoprire cose nuove, o di riscoprire le vecchie e (provare) a vederle sotto una nuova luce.
O è una cazzata?
E fine della storia.
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