Per ora sono ancora tua
Giuseppe, caro.
Mi è giunta voce che stasera parli alla Nazione.
Ma che, mi devo toccare le palle?
(Che non ho. Mi toccherò le puppe, che sono più grandi delle palle di alcuni uomini, ma questa è un’altra storia).
Ma te ne sei accorto, sì, che ti palesi solo quando c’hai da dare una brutta notizia?
Anzi, di solito ne dai un ballino, di brutte notizie.
E a ottobre, come diceva Mario, a ballini sono accettati solo i funghi.
Detto questo, ripensaci.
Stasera bevici su, fingi qualche amnesia, rimani sul vago, tituba, tentenna, ometti, svicola, approssima.
Mi raccomando solo di una cosa.
Non fare alcun accenno che riguardi noi sulla Rete pubblica, non ne ho ancora fatto parola alla mi’ mamma e non so come la prenderebbe.
O forse sì: “Elenuccia, via, con quello stenterello, poi sempre brutte notizie; se lo sapesse il tu’ babbo!”.
Siccome di qui a stasera stenterello rimani vedi almeno di fare qualcosa per le brutte notizie.
Per ora sono ancora tua.
Fai te.
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