E ti giuro, sarà bellissimo

Giuseppe, caro.

Non ho dormito un cazzo nulla, ammorbata dal mal di collo, dalla cattiva digestione e dal letto vuoto senza di te, sempre così impegnato.

Ora bevo il caffè sul terrazzo.

Fresco e pensieri.

Ah ma lo sai eh?

Cosa?

Che questa volta c’hanno chiuso in casa per finta.

Ma cosa dici?

Sì sì, hanno fatto le prove generali, quest’altra volta buttano via le chiavi.

E poi un’altra serie di discorsi che decido, per decoro, di tacerti.

Ora, te lo dico, la prossima volta, se come la saggezza popolare mi insegna, decidi di buttare via le chiavi, a me, mi rinchiudi insieme a te, e non ci si pensa più.

Ci separeremo solo per le tue conferenze stampa.

Per il resto ci inventeremo le giornate.

E ti giuro, sarà bellissimo.

Come il sole a mezzogiorno.

Come un tuffo in piscina ad agosto.

Come la pizza mangiata con le mani.

Se ti senti più sicuro ci toglieremo le mascherine solo per baciarci, si vede un po’ sul momento, via, come ci piglia.

Quindi, segnalo, te e io a doppia mandata.

Tua,

E.


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