E saranno fuochi d'artificio, stanne certo

Giuseppe, caro.

Pare che ieri tu abbia parlato in inglese.

Il mio cuore si inorgoglisce perché ora so che, oltre al Volgare, parla pure una lingua che lo apre al mondo.

Anche se, diciamocelo, è una lingua che non ti coinvolge.

Una lingua pratica, che non ti accarezza, che non ti riempie del tutto i sogni.

Anche quando penso a loro, agli inglesi, li penso sempre infreddoliti, misurati, mai eccessivi: abbastanza felici, abbastanza soddisfatti, abbastanza innamorati.

(A parte Bridget Jones, ovvio)

Forse è colpa del clima.

Io aspetto tremolante il giorno in cui ti sentirò parlare francese.

Ecco, quel giorno pioveranno caramelle, sgorgheranno fiumi di latte al cioccolato e le strade saranno ricoperte con petali di fiori.

Quel giorno sarà il giorno dei sogni avverati e te sarai, ineluttabilmente, l’uomo più bello del mondo, il Presidente del Consiglio più Presidente del Consiglio di sempre, il Giuseppe più famoso d’Italia, benché tu non l’abbia unita.

Quel giorno la tua leggendaria gestualità, che troppo spesso reprimi, andrà sotto braccio alla lingua più romantica del mondo.

E saranno fuochi d’artificio, stanne certo.

E.


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