Non svetti
Giuseppe, caro.
La mi nonna Tina, Annunziata all’anagrafe, classe 1922, sosteneva molte cose.
“Banalità”.
Tipo che donna pelosa donna virtuosa.
Pure che era sconveniente me ne andassi in giro col “petto” di fuori: “Ma che, il tu’ fidanzato lo sa?”
Che non mi pettinassi abbastanza e pure che che altezza mezza bellezza.
Ho sempre sorriso, perché era la nonna.
Però, per il mio buon nome e per il ruolo di first lady che mi accingo a ricoprire, ti giuro che mai,
mai, sono andata in giro con le puppe al vento, che a finire sui giornali è un attimo e tengo troppo a te e al tuo garbo per sottoporti ad un tale scandalo.
Comunque.
Tutto questo per dire che ti ho visto in foto accanto Presidente del Governo spagnolo e allora sì, ho capito cosa intendesse la nonna Tina quando diceva che “altezza mezza bellezza”.
Niente, Giuseppe, non svetti.
Ma non te ne crucciare, io ti guardo con gli occhi dell’amore: te sei il mio brezel salato, il mio tortellino in brodo, la mia meringa.
Non mi metterò i tacchi, che gli fa?!
Sono anche disposta a stare più gobba del solito per te, poi si vede.
Tua.
E.
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