R.S.V.P.

Giuseppe, caro.

Faccio per dire.

Dopo la delusione di domenica t’ho quasi perdonato per tutto, fatta eccezione al non aver risposto un cazzo nulla quando ti è stato chiesto della scuola.

Un cazzo nulla, ma non ci voglio pensare, sennò mi risale un nervoso da ora a boh, come quando parlo e il mi marito mi dice che ora no, sto guardando la partita.

Ecco, dicevo, faccio per dire.

Io, a te, ti posso considerare un affetto stabile?

Cioè, il fatto che ti veda ogni settimana e quando ti vedo sono tutta un fremito, conta?

Ieri, ad esempio, t’ho visto toglierti la mascherina non so dove in Italia e l’hai fatto con una tale veemenza che tra me e me mi sono detta: “Boia, guarda lui lì, dé. Non di solo garbo vive l’uomo”.

Insomma, dimmi, te e io siamo affetti stabili o no?

Io ti ci conto, te vedi un po’.

R.S.V.P.

(Ma sbrigati che il nervoso sennò mi risale e non se ne fa di nulla)

Con affetto.

E


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